CAROL PRESENTA "GRAFFITI MUSIC"

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Scritto da: SamxMarco 28/05/2007 20.33
ma che belle qst foto

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L'intervista

Carolina: "Musica in tv? Tanta ma preconfezionata"

Carolina Di Domenico (Foto Sara Petagna)

Sguardo dolce e toni pacati che nascondono un'anima da rocker, una visione della vita che si riflette poi nei giudizi sulla musica e la televisione. Carolina Di Domenico è uno dei volti più popolari di Mtv grazie ai programmi Dancefloor Chart, Hit List Italia e A Night With. Un compito che la giovane veejay napoletana, ma romana d'adozione, svolge con dedizione e con un ottimo ritorno di pubblico. Abbiamo incontrato Carolina a margine della manifestazione Graffiti Music.

Parliamo della sua esperienza ad Mtv che unisce musica e tv

"Cinque anni passati in programmi per bambini con Disney Club e poi il passaggio a Mtv per realizzare il mio sogno di lavorare con la musica. La direzione musicale che si sta prendendo in televisione non mi soddisfa appieno. Nel piccolo schermo ormai trova spazio solo l’intrattenimento, emerge solo la voglia di esibirsi sacrificando il resto. Siamo invasi da programmi e format americani, la musica però ha bisogno d’altro. Ad esempio dovrebbero avere più spazio i concerti dal vivo".

Possiamo ancora parlare di format americani in una società globale?

"E’ vero in parte. In America e in Italia i programmi di massa vengono realizzati nella stessa maniera e quindi ha una logica utilizzare gli stessi format. Ma gli italiani sono differenti e si distinguono in molte cose dagli americani. Mtv Usa è differente dalla nostra anche se i contenuti possono sembrare simili. Il trovarsi a proprio agio nell’improvvisazione è una caratteristica loro che a noi non appartiene".

Ci sarà qualcosa che le piace nel mondo in cui lavora?

"Certo. Un esempio è il programma di Ale e Franz. Improvvisazione totale con coinvolgimento di chi li guarda. Veramente una lieta sorpresa. Boccio senza riserva invece i reality e il modo di fare informazione e per questo vedo con favore Beppe Grillo. L’italiano medio lo prende per matto ma fornisce un punto di vista utile a chi vuole farsi un’idea chiara della realtà".

L’informazione non è libera, e la musica?

"Ovviamente anche la musica subisce forti influenze dalle multinazionali che agiscono come dei veri e propri partiti politici. Il loro grosso limite è quello di essere rimasti fermi mentre il mondo andava avanti. Quindi continuano ad avere dei metodi di lavoro arcaici. Si ostinano a mettere sul mercato cd a prezzi elevati mentre i ragazzini, che sono i più attenti alla scena musicale, cercano altri modi per seguirla".

L’alternativa di cui parla è il download?

"Sì. Rappresenta la nuova frontiera, ma ovviamente parlo di quello legale. La pirateria non danneggia solo le etichette come si è soliti pensare, ma anche gli autori, i tecnici e tutti coloro che lavorano attorno a un progetto musicale. Le major potrebbero e dovrebbero potenziare il preascolto. Se ti piace quel tipo di musica poi sei portato a comprare il cd che però deve avere dei costi più bassi".

Qual è il cd che consiglierebbe?

"Il compact disk lo lascio a casa perché mi muovo con l’iPod. Sono rimasta piacevolmente colpita da un gruppo emergente italiano che si chiama Mughen, di cui tra poco uscirà il primo album. Mescolano elettronica, piano e voce e ricordano un po’ i Tiromancino vecchia maniera e Daniele Silvestri che ha lavorato con loro per la realizzazione dell’album. Tra gli stranieri il mio preferito resta Jeff Burckley del quale è uscita recentemente una raccolta a 10 anni dalla morte. Ottimo anche l'ultimo album dei Muse".

Andrea Curreli

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